Michele Palmeri (1), Ester Valentina Cafà (1), Emanuele Giudice (1), Rosario Ferraro(1)
(1) Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, AZ Ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela, via Palazzi Gela (CL)
Abstract
Scopo. Correggere il prolasso urogenitale avanzato mediante chirurgia vaginale fasciale, senza l’utilizzo di materiale protesico, con
vantaggi in termini di complicanze e recidive. Materiali e metodi. Sono state arruolate, dal 2008 al 2016, donne affette da prolasso
urogenitale di III e IV grado. Le pazienti sono state sottoposte ad intervento di ricostruzione che prevede: 1. Colposisterectomia. 2. Correzione riparativa
e/o ricostruttiva fasciale anteriore e posteriore. 3. Colposospensione agli uterosacrali che vengono preparati per via extraperitoneale fino all’altezza
desiderata, con totale liberazione degli stessi dalle inserzioni vaginali e dal parametrio. 4. Riparazione perineale con ricostruzione del perineo ed
accostamento dei muscoli elevatori. Tutte le pazienti sono state sottoposte a visita di controllo e questionario a distanza di 3 mesi, 1 anno e 3 anni
dall’intervento. Risultati. Su un totale di 82 pazienti, 5 sono uscite dal follow-up. Su un totale di 77, non si è registrata alcuna
recidiva di prolasso (0%), nessuna lesione ureterale (0%), migliore qualità di vita (92%), miglioramento dell’incontinenza urinaria quando presente in
precedenza. Conclusioni. In casi selezionati, la chirurgia vaginale è in grado di ripristinare l’assetto anatomo-funzionale degli organi
pelvici, mediante l’utilizzo dei tessuti nativi, evitando le recidive e le complicanze legate all’uso di materiale
protesico.