Evento parto e disfunzioni pelviperineali : gestione del cambiamento nell’assistenza al parto verso la prevenzione secondaria del danno ostetrico

V. Catarinella, S. Draghi, P. Fusco, A. Giulianelli, M. Natili, A.Stroppolo, M.F. Segatore
U.O.C.  Ostetricia e Ginecologia  Ospedale Fatebenefratelli, Isola Tiberina – Roma 

Gli Autori,  alla luce delle Line Guida Internazionali,  analizzano criticamente i dati dell’assistenza ostetrica su 4137 parti vaginali (2014 – 2015) di uno dei centri nascita più importanti di Roma, evidenziando la necessità di un cambiamento per quanto riguarda i tempi e le modalità del parto fisiologico al fine di ridurre i possibili danni pelvi perineali relativi.
In particolare evidenziano come una condotta ostetrica più rispettosa della riservatezza del travaglio-parto, dei tempi fisiologici del II° stadio,  il riconoscimento del periodo di transizione  e quindi dell’inizio della fase attiva del II° stadio,  l’uso restrittivo dell’episiotomia, l’applicazione di compresse calde perineali, l’incentivazione alle posizioni libere durante il travaglio e l’attesa della  spinta spontanea , siano tutti fattori che, oltre a ripristinare la “naturalità” dell’evento  parto, incidono in maniera determinante nella “prevenzione secondaria” delle possibili disfunzioni pelvi perineali.  Da quando (2015) sono state messe in discussione le procedure di assistenza ostetrica  è sensibilmente diminuito il ricorso all’episiotomia (dal 39 % del 2014 al 33 % del 2015) e le posizioni “non litotomiche” al parto sono più che raddoppiate (dall’ 8% del 2014 al 18% del 2015). Particolare attenzione viene posta all’uso della analgesia perimidollare in travaglio, che nella nostra casistica supera l’80% dei casi, che viene definita come analgesia “tailored” , “su misura” , per lo sforzo quotidiano nell’utilizzo calibrato dei farmaci su ciascuna donna nelle diverse fasi del travaglio. Questo presuppone la ricerca di una grande sintonia nell’equipe perinatale nelle sue diverse figure tecniche.
Gli Autori valutano fondamentale, inoltre, la necessità di aprire un dialogo interno attraverso momenti di confronto stabiliti : Audit clinici periodici , per correggere alcune discordanze e  migliorare il lavoro dell’equipe perinatale.  

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