G.PISAPIA CIOFFI
P.O. DI BATTIPAGLIA, U.O. DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Introduzione
Il posizionamento degli sling medio-uretrali rappresenta ormai il “gold standard” nella terapia dell’incontinenza urinaria da sforzo da ipermobilità
uretrale. I tape medio-uretrali (TOT, single-incision, TVT), possono essere causa di complicazioni a lungo termine come: disfunzioni urinarie, dolore
alla gamba con difficoltà alla deambulazione, urgenza de novo, ritenzione urinaria ed erosioni o protrusioni della mesh. per cui necessitano in questi
ultimi caso di essere rioperate. Ci sono pochi dati in letteratura riguardanti lo stato di salute ed in particolare la qualità di vita nelle pazienti
sottoposte ad intervento di rimozione parziale o totale della rete. Lo scopo dello studio è nel valutare la qualità di vita (QoL) e gli outcomes dopo
suddetti interventi.
MATERIALI E METODI
Dal 2008 al 2016 sono stati effettuati 200 interventi di posizionamento di sling medio-uretrali per incontinenza urinaria da stress da ipermobilità
uretrale. Tra febbraio 2008 a novembre 2016, 20 pazienti sono state sottoposte a rimozione sia parziale che totale della rete . L’intervallo di tempo
medio dal posizionamento della rete alla rimozione è stato di: 38 mesi (range, 0.4- 48 months).
I sintomi più comuni pre-operatori sono stati: dolore vaginale (n=23, 62%), dispareunia (n=26, 70%), dolore pelvico (n= 19, 50%), urinary tract infection
(n= 10 , 27,6%) , bacterial vaginosis (n=20 ,34%), ritenzione urinaria (n= 5, 13%). Tutte le pazienti sono state sottoposte a questionari soggettivi di
autovalutazione della qualità di vita dopo intervento di rimozione sia parziale che totale della rete: the Kings’ Health Questionnaire (KHQ), Incontinence
Outcome Questionnnaire, Female Sexual Function Index Questionnaire e il Patient Global Impression of Improvement score.
RISULTATI
Per questo studio retrospettivo non abbiamo osservato complicanze peri operatorie nella rimozione parziale o totale della rete , ad eccezione di una
piccola lesione vaginale in una donna obesa (BMI> 25), suturata durante l’intervento.
CONCLUSIONI
I questionari hanno dimostrato che anche dopo aver effettuato il secondo intervento la qualità della vita delle nostre pazienti risulta notevolmente
migliorata, nello specifico è stato riscontrato un netto miglioramento dello “stato di salute generale” percepito dalle pazienti ed una riduzione delle
limitazioni quotidiane, fisiche, sociali e psicologiche legate alla patologia. Inoltre si è evidenziata una riduzione dei disturbi urinari e un miglioramento
nella vita di relazione con il proprio partner con ripresa dell’attività sessuale.