Chirurgia ricostruttiva combinata a 14 anni da una lesione perineale da parto di quarto grado: approccio multidisciplinare, risultati funzionali e qualità di vita di un caso clinico

Giulia Bernardi1, Giorgio Cremonini1, Ruby Martinello1, Simona Ascanelli2, Loredana Moretti3, Pantaleo Greco1  1. Clinica Ostetrica e Ginecologica, Azienda Ospedaliero Universitaria “Arcispedale S. Anna” di Cona (Ferrara), Università degli Studi di Ferrara  2. Clinica Chirurgica, Azienda Ospedaliero Universitaria “Arcispedale S. Anna” di Cona (Ferrara), Università degli Studi di Ferrara  3. Istituto di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Azienda Ospedaliero Universitaria “Arcispedale S. Anna” di Cona (Ferrara), Università degli Studi di Ferrara

Autori ed affiliazione: Giulia Bernardi1, Giorgio Cremonini1, Ruby Martinello1, Simona Ascanelli2, Loredana Moretti3, Pantaleo Greco1  1. Clinica Ostetrica e Ginecologica, Azienda Ospedaliero Universitaria “Arcispedale S. Anna” di Cona (Ferrara), Università degli Studi di Ferrara  2. Clinica Chirurgica, Azienda Ospedaliero Universitaria “Arcispedale S. Anna” di Cona (Ferrara), Università degli Studi di Ferrara  3. Istituto di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Azienda Ospedaliero Universitaria “Arcispedale S. Anna” di Cona (Ferrara), Università degli Studi di Ferrara 

Topic: chirurgia ricostruttiva perineale, incontinenza fecale, lacerazioni ostetriche da parto 

Abstract:
Scopo. Le lacerazioni da parto di III-IV grado possono complicarsi con incontinenza anale. Descriviamo un approccio multidisciplinare (uroginecologo, proctologo, chirurgo plastico) con ricostruzione chirurgica ano-perineale a 14 anni da una lacerazione da parto di IV grado associata ad incontinenza fecale. Materiali e metodi. Case report. Risultati. Paziente di 50 anni, primipara (parto avvenuto 13 anni prima in altra sede), si presentava al nostro ambulatorio uroginecologico per incontinenza fecale con pesanti ripercussioni sulla qualità di vita.  La visita evidenziava difetto sfinteriale anale e notevole riduzione del setto retto-vaginale. Si eseguiva un primo intervento di sfinteroplastica anale e colpoplastica posteriore (isolamento dei monconi cicatriziali dello sfintere anale esterno, sutura overlap dello stesso, raffia degli elevatori dell’ano, perineoplastica). L’intervento, inizialmente complicato da parziale deiscenza di ferita con guarigione per seconda intenzione, ha determinato il recupero di un buon tono sfinteriale. A distanza di un anno è stato eseguito lipofilling del setto retto-vaginale iporappresentato, a livello del terzo inferiore della vagina in corrispondenza degli esiti cicatriziali della pregressa sfinteroplastica (centrifugazione ed impianto di tessuto adiposo prelevato in sede ombelicale con tecnica di Coleman). Gli esiti a 10 mesi sono regolari, buon tono sfinteriale, non incontinenza. Conclusioni. L’approccio multidisciplinare e la condivisione di innovative tecniche possono essere utili in chirurgia ricostruttiva perineale.