La Chirurgia  vaginale del prolasso  genitale:  fasciale o protesica?

Torrisi G.,Ettore  C.,  Ferraro S .Guardabasso V.,* Ettore G.

Dipartimento Materno Infantile. ARNAS  Garibaldi-Nesima Catania.
*Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘‘Policlinico-Vittorio Emanuele

Introduzione
Le attuali evidenze scientifiche  sul trattamento  chirurgico vaginale  del prolasso geniate (POP) sottolineano che la chirurgia protesica, rispetto alla chirurgia  tradizionale,  è associata  ad una minore incidenza di recidiva anatomica  (soprattutto  del comparto   anteriore),  ma che questi vantaggi devono essere  ponderati  in funzione di una  più  alta incidenza di outcomes  sfavorevoli quali:  incontinenza urinaria da stress de novo, estrusione della rete, più alta incidenza  di  re-intervento (1). Il rapporto rischio/beneficio non depone  quindi a favore dell’utilizzo delle mesh transvaginali  nella chirurgia vaginale primaria,  riservandone l’utilizzo ai casi di  provato  rischio di recidiva .
Obiettivo. Scopo del seguente studio è quello di confrontare gli outcomes anatomici e funzionali della chirurgia vaginale  fasciale  e  protesica, con un follow-up medio  di 2 anni.
MATERIALI E METODI
Lo studio clinico  osservazionale  è stato condotto sulle pazienti (426 ) consecutivamente sottoposte ad intervento chirurgico vaginale per la correzione del prolasso genitale  primitivo o recidivante nel periodo compreso tra  giugno 2012 e febbraio 2016. Il work-up pre-operatorio ha previsto per ogni paziente: a)  compilazione di specifica scheda computerizzata per raccogliere le informazioni di tipo anamnestico e le concomitanti patologie  disfunzionali  di tipo urinario ed intestinale; b) esame obiettivo uroginecologico per la  stadiazione del prolasso (ICS POP-Q- Pelvic Organ Prolapse Staging System; c) studio urodinamico convenzionale; d) ecografia tridimensionale (3D) endovaginale (2).
La tecniche chirurgica utilizzata per  la riparazione fasciale  prevede: a) colpoisterectomia,             b) colposospensione  ai legamenti utero-sacrali (McCall modificato)  od ai ligamenti sacrospinosi, c) chiusura alta del peritoneo,  d) ricostruzione dell'anello pericervicale  mediante la sintesi delle fasce vaginali anteriore e posteriore all'apice vaginale, e)  cistopessi  secondo Lahodny (1° tempo), f)  rettopessi secondo  Richardson,  g) ricostruzione del nucleo  fibroso del perineo.  Per la chirurgia protesica del POP anteriore, apicale e posteriore sono  state utilizzate reti  transvaginali single  incision  (Elevate Anteriore /Posteriore  AMS ed Uphold lite , Boston Scientific).
Le pazienti sono state  sottoposte a follow-up ogni sei mesi per il primo anno e poi ogni anno con valutazione clinica soggettiva  (riscontro da parte della donna dei sintomi del prolasso, in linea con le raccomandazioni dell'International Urogynecological Association / International Continence Society (IUGA / ICS) ed obiettiva con misurazione degli outcome funzionali ed esame obiettivo uroginecologico.  L'analisi statistica dei risultati, è stata eseguita utilizzando il test t di Student o il test del chi-quadro, con un livello di significatività di p = 0,05.

 

RISULTATI
350 pazienti sono state sottoposte a chirurgia fasciale, ma solo per  142 di esse abbiamo un follow-up  medio di 2 anni.
76 pazienti  sono state trattate con chirurgia  protesica (38 con chirurgia uterus spearing) e per  49 di esse il  follow-up medio è di 2 anni.
In quarantanove pazienti è stato utilizzato  il sistema single incision  Elevate anterior o posterior ed in  27  il sistema Uphold Lite. La chirurgia fasciale è stata in tutti i casi una chirurgia primitiva, per 19  delle 76 pazienti con correzione protesica si è trattato di  re-intervento ( prolasso di cupola post-istercetomia vaginale)
Le caratteristiche cliniche delle pazienti, le malattie concomitanti, il grado di prolasso sono riportate nella tab. 1 e  non esistono differenze significative tra i due gruppi di pazienti. I sintomi funzionali (incontinenza urinaria-UI, incontinenza anale-AI, disturbi dello svuotamento vescicale) sono stati valutati prima dell'intervento chirurgico ed al follow-up (tab. 2). Il tasso di cura a 2 anni è dell'81,5% per la chirurgia fasciale  e dell'86% per la chirurgia protesica (nessuna differenza significativa).
Il comparto anteriore ed  apicale sono i ​​siti più comunemente interessati nella recidiva del POP, sia per la chirurgia tradizionale  che  protesica (tab.1). 
Complicanze principali della chirurgia fasciale:  emoperitoneo in 2 casi  (2/142, 1,4%), 5 ematomi perineali (3.5%). Complicanze gravi della chirurgia protesica: 2 ematomi pelvici (2%) e 2 lesioni vescicali (2%).
Tra le  complicanza più frequenti registrate in chirurgia protesica l’estrusione vaginale parziale della rete (4/49, 8%), che ha richiesto in tutti i casi un ricovero in day surgery per la rimozione della stessa. Gli outcomes funzionali sono un po’ meno soddisfacenti per la  chirurgia  protesica per l’insorgenza di incontinenza urinaria de Novo (7/49, 14%), defecazione ostruita (6/49, 12%) e dolore pelvico persistente (5/49, 10%).  Il Tasso di re-intervento per recidiva del prolasso è :  3.5% per la chirurgia fasciale e  4% per quella  protesica.

Tab 1: dati pazienti (n=191)


età (mean + SD)                                64.2 + 8.5
Parità (mean + SD)                            3.2 + 1.4
BMI (mean + SD)                              27 + 3.3
Diabete                                              30 (16%)
Ipertensione                                       72 (38%)
Parto
Spontaneovaginale             114(61.5%)
operative vaginale                 71 (37.4%)
taglio cesareo                         6 (3%)
peso neonato (mean + SD)                3743 + 488
menopausa fisiologica                      150 (79%)

POP-Q stage pre-operatorio
Stage 2                                  19 (10%)
Stage 3                                  133 (70%)
Stage 4                                  39 (20%)

Pregressa chirurgia pelvica               19 (10%)

Recidiva anatomica
Chirurgia fasciale (n=142) Mesh (n=49)
Stage 2           21 (15%)                5 (10.2%)
Stage 3           5 (3.5%)                 2 (4%)

Sito di ricorernza
Anteriore               19 (73%)         5 (62%)
Anteriore/apicale    6 (12%)         2 (25%)
Anter/apic/poster    4 (15%)         1 (12%)

Re-intervento             5 (3.5%)        2 (4%)

 

Tab.2 sintomi funzionali prima e dopo chirurgia
Chirurgia fasciale               chirurgia protesica

 

prima

dopo

Before

After

IUS

49 (34%)

17 (11%)

16 (32%)

13 (26%)

URGE Inc.

14 (10%)

3 (2.3%)

1 (2%)

1 (2%)

UI – mista

18 (13%)

8 (6%)

6 (12%)

2(4%)

Disturbi Svuotamento  vescicale   

30 (22%)

3 (2%)

9 (18%)

1 (2%)

Incontinenza anale

   9 (7%)

3 (2%)

0

0

URGE Inc. De novo

/

9 (7%)

-

1 (2%)

IUS De novo

/

8 (6%)

 

7 (14%)

CONCLUSIONI. La scelta  dell’approccio chirurgico vaginale  al prolasso genitale  se di tipo fasciale  o protesico deve essere effettuata caso per caso, in base alle variabili individuali, alle aspettative della paziente ed ai difetti anatomici.
Il trattamento deve essere personalizzato e l'uso della mesh deve essere selettivo ed appropriato.            La consulenza sui rischi, i benefici e le alternative alla chirurgia del pavimento pelvico è la chiave per una scelta chirurgica orientata al  miglioramento della soddisfazione della paziente. La chirurgia vaginale  fasciale e protesica  rappresentano  a nostro giudizio non  due forme di chirurgia  in antitesi, ma due  importanti risorse che il chirurgo ha a disposizione e che può modulare caso per caso per affrontare e risolvere al meglio le complesse  problematiche legate alla patologia disfunzionale del pavimento pelvico
Bibliografia

  1. Maher C, Feiner B, Baessler K, Christmann-Schmid C, Haya N, Marjoribanks J. Transvaginal mesh or grafts compared with native tissue repair for vaginal prolapse. Cochrane Database Syst Rev 2016;2: CD012079
  2. Santoro GA, Wieczorek AP, Stankiewicz A, Woźniak MM, Bogusiewicz M, Rechberger T. High-resolution three-dimensional endovaginal ultrasonography in the assessment of pelvic floor anatomy: a preliminary study. Int Urogynecol J Pelvic Floor Dysfunct. 2009 Oct;20(10):1213-22.