GRAVIDANZA  INSORTA IN PAZIENTE TRATTATA CON NEUROMODULAZIONE SACRALE. OUTCOME OSTETRICO E NEUROMODULAZIONE SACRALE

Nardi Monia*, Silvi Cecilia*, Ciattaglia Francesco*, Pelliccioni Giuseppe**, Vincenzi Renzo*
*U.O.C.  Ostetricia e Ginecologia Ospedale  “A. Murri ” - Fermo
** U.O.C.  Neurologia INRCA -  Ancona

 

La Neuromodulazione Sacrale è una tecnica utilizzata nel trattamento di molte disfunzioni che interessano gli organi pelvici. L’incontinenza fecale è tra le indicazioni per l’utilizzo della neuromodulazione sacrale. Il caso clinico in questione riveste particolare interesse poiché  in letteratura sono  riportati solo pochi casi di gravidanze insorte in donne trattate con questa tecnica. Giunge alla nostra attenzione la sig.ra S.T. di anni 34, I gravida a 10 s.g.                                          
In anamnesi pregresso ictus nel 2003 con emiparesi destra.  Attualmente esita solo ipostenia destra ed incontinenza fecale per cui nel 2007 la paziente è stata sottoposta ad impianto di neuromodulatore sacrale.                                                                                                                                                   
Quest’ultimo è stato spento al momento della  diagnosi di gravidanza.                                           
Alla sospensione della neuromodulazione, ricomparsa di incontinenza fecale.                                   
A 38+1 s.g. la gestante è stata sottoposta a taglio cesareo elettivo. L’anestesia è stata condotta con tecnica subaracnoidea.                                                                                                                         
Al controllo postpartum, il neuromodulatore è risultato, però, non più funzionante.                                                                                                          
La paziente è in attesa di eseguire RMN rachide lombosacrale, prima di sottoporsi di nuovo ad intervento chirurgico per riposizionare un nuovo neuromodulatore.                                                    
Il caso clinico in questione risulta interessante per la valutazione sia dell’impatto della neuromodulazione sacrale sull’outcome ostetrico che dell’impatto della gravidanza sulla neuromodulazione sacrale.